L’ELEGANTE SPOLETO E’ TRA LE PIU’ AFFASCINANTI CITTA’ D’ARTE DELL’UMBRIA, UN LUOGO DI BELLEZZA UNICA.
IL SUO CENTRO STORICO MANTIENTE INTATTA LA STRUTTURA D’EPOCA MEDIEVALE, ACCANTO AD EVIDENTI INFLUSSI DI EPOCA ROMANA, RAPPRESENTATI DALL’ARCO DI DRUSO E GERMANICO, IL TEATRO ROMANO, LA BASILICA DI SAN SALVATORE
COSA VEDERE A SPOLETO
IL DUOMO
E’ IL MAGGIOR MONUMENTO DELLA CITTA’, DI CHIARA MATRICE ROMANICA, CON L’AGGIUNTA DI UN PORTICO IN STILE RINASCIMENTALE E LA FACCIATA ORNATA DA UN GRANDE MOSAICO IN STILE BIZANTINO. AL SUO INTERNO CONSERVA UN AFFRESCO DEL PINTURICCHIO, UN BUSTO IN BRONZO DEL BERNINI E UNA MAGNIFICA SERIE DI AFFRESCHI DI FILIPPO LIPPI
LA ROCCA ALBORNOZIANA
IMPONENTE EDIFICIO CHE SI ERGE IN POSIZIONE DOMINANTE SU NARNI E SULLE GOLE DEL NERA
EDIFICATA A PARTIRE DAL 1359, FA PARTE DI UNA SERIE DI ROCCHE VOLUTE DA PAPA INNOCENZO VI PER RISTABILIRE L’AUTORITÀ DEL PONTEFICE, CHE DIMORAVA ALLORA AD AVIGNONE, NEI TERRITORI DELL’ITALIA CENTRALE FACENTI PARTE DELLO STATO DELLA CHIESA.
PER REALIZZARE IL SUO PROGETTO, IL PAPA INVIÒ IN ITALIA IL POTENTE CARDINALE SPAGNOLO EGIDIO ALBORNOZ, DAL QUALE IL CASTELLO DI SPOLETO PRENDE IL NOME, CHE AFFIDÒ A MATTEO DI GIOVANNELLO DA GUBBIO DETTO “IL GATTAPONE” LA DIREZIONE DEI LAVORI, PROTRATTISI FINO AL 1370 CIRCA.
DIVENUTA NEGLI ANNI ANCHE RESIDENZA DEI RETTORI DEL DUCATO, DEI GOVERNATORI DELLA CITTÀ E DEI LEGATI PONTIFICI, LA ROCCA SI ARRICCHÌ DI DECORAZIONI ED AFFRESCHI, MOLTI DEI QUALI ANDARONO PERDUTI A PARTIRE DAL 1816, QUANDO LA STRUTTURA VENNE TRASFORMATA IN CARCERE, FUNZIONE CHE MANTENNE FINO AL 1982.
IN QUELL’ANNO FURONO AVVIATI GLI IMPONENTI LAVORI DI RECUPERO E RESTAURO CHE HANNO RESTITUITO AGLI AMBIENTI L’IMMAGINE ORIGINARIA, PUR CON LE INEVITABILI PERDITE EVIDENTI, SOPRATTUTTO, NELLE LACUNE DELLE DECORAZIONI PITTORICHE.
IL CASTELLO DI SPOLETO, DI FORMA RETTANGOLARE E DIFESO DA SEI IMPONENTI TORRI, CONSTA ALL’INTERNO DI DUE CORTILI, IL CORTILE DELLE ARMI, ORIGINARIAMENTE SEDE DELLA MILIZIA ARMATA, E IL CORTILE D’ONORE, RISERVATO AGLI AMMINISTRATORI E AI GOVERNATORI, ORNATO DA UN BEL POZZO ESAGONALE E CIRCONDATO DA UN DOPPIO LOGGIATO DOVE RIMANGONO NUMEROSE TRACCE DI STEMMI PAPALI.
ELEMENTO DI COLLEGAMENTO DEI DUE CORTILI È UN FORNICE DECORATO ALLA FINE DEL ‘500 CON AFFRESCHI RAFFIGURANTI SEI CITTÀ APPARTENENTI ALLO STATO DELLA CHIESA. NOTEVOLI SONO POI GLI AMBIENTI CHE SI AFFACCIANO SULLA ZONA DI RAPPRESENTANZA, TRA I QUALI SPICCANO IL SALONE D’ONORE, L’AMBIENTE PIÙ VASTO DELLA ROCCA DESTINATO AD OSPITARE CERIMONIE E BANCHETTI, E LA CAMERA PINTA, O “PICTA”, CHE CONSERVA DUE BELLISSIMI CICLI AD AFFRESCO DI GENERE PROFANO DATABILI TRA XIV E XV SECOLO, TRA I PIÙ NOTEVOLI DELL’ITALIA CENTRALE.
IL PONTE DELLE TORRI
IL PONTE DELLE TORRI, TRA LE PIÙ GRANDI COSTRUZIONI IN MURATURA DELL’ETÀ ANTICA, ALTO BEN 80 METRI E LUNGO CIRCA 230, AVEVA FUNZIONI DI ACQUEDOTTO, PORTANDO IN CITTÀ L’ACQUA DEL MONTE TRAMITE IL CANALE POSTO SULLA SUA SOMMITÀ. UN’ALTRA SUA FUNZIONE, CHE MANTIENE ANCORA OGGI, ERA QUELLA DI COLLEGAMENTO TRA IL CENTRO STORICO SPOLETINO E IL MONTELUCO, GRAZIE ALLA PRESENZA DI UN CAMMINAMENTO CHE CORRE LUNGO IL VERSANTE NORD.
REALIZZATO IN CALCARE LOCALE E SORRETTO DA NOVE PILONI COLLEGATI TRA LORO DA ARCATE OGIVALI, IL PONTE NON È FACILMENTE DATABILE, MA IL SUO ASPETTO ATTUALE VIENE SOLITAMENTE COLLOCATO TRA IL XIII E IL XIV SECOLO.
IL PONTE, NEL CORSO DEI SECOLI, HA SEMPRE AFFASCINATO VIAGGIATORI ED IMPORTANTI PERSONAGGI STORICI ED È ANCORA OGGI UNO DEI MONUMENTI PIÙ FAMOSI E PITTORESCHI DI SPOLETO
ALL’ALTRO ESTREMO DEL PONTE È IL FORTILIZIO DEI MULINI, PRESIDIO DELL’ACQUEDOTTO DOVE LE ACQUE ALIMENTAVANO DUE MULINI COMUNALI PRIMA DI ESSERE CONVOGLIATE LUNGO IL PONTE. DA QUESTO PUNTO PRENDONO IL VIA IL GIRO DEI CONDOTTI E NUMEROSI SENTIERI VERSO LA MONTAGNA SPOLETINA